top of page

Accoglienza e territorio: i volontari, l'abitare e la comunità

30/10/15

h 14-18

Aula Rossa della Facoltà di Economia

Università degli Studi di Trento, in via Inama 5

 

NICOLA RAINISIO

Psicologo ambientale, Università degli Studi di Milano

I luoghi del rifugio: spazi fisici e modelli di accoglienza

Il modello di accoglienza proposto a rifugiati e richiedenti asilo si caratterizza per una diffusa percezione di emergenzialita' e precarieta', condivisa da utenti e operatori. Al rafforzamento di tale percezione concorrono i luoghi deputati all'accoglienza, spesso caratterizzati da marginalita' strutturale, funzionale e geografica. L'affermarsi, in altri ambiti di intervento sociale, di modelli housing-centered, focalizzati sull'abitare come dimensione primaria dell'umano, puo' fornire un esempio positivo per un'evoluzione di sistema verso un maggior empowerment individuale e comunitario.

 

 

Accoglienza e comunità. Coinvolgimento delle comunità e lavoro di rete nell'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati

CHIARA MARCHETTI 

Docente a contratto, Dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Interculturali 

La partecipazione attiva delle comunità locali ai processi di accoglienza e integrazione dei migranti forzati non va vista in alternativa o addirittura in competizione con il sistema istituzionale e pubblico. Nuove forme di collaborazione e sussidiarietà sono tanto più urgenti in un contesto in cui sia la società civile che la politica (locale, nazionale ed europea) finiscono sotto i riflettori più per le azioni di chiusura e ostilità, o di aperta incapacità, che non per interventi e atteggiamenti capaci di garantire i dovuti servizi di qualità e allo stesso tempo di ritessere quel legame sociale che sembra fortemente minacciato, sia dall'interno che dell'esterno. Esperienze positive che invece ci sono e che vanno valorizzate e diffuse.

 

SILVIA VOLPATO 

Operatrice ATAS Onlus Trento

Per favorire l'integrazione dei richiedenti protezione internazionale/rifugiati accolti nei contesti locali il coinvolgimento della comunità è sempre più indispensabile ed è importante quindi una particolare attenzione al tema della comunità anche da parte di chi opera nell’accoglienza. Chiave del lavoro è porre particolare attenzione alla dimensione relazionale e a far sì che le singole azioni organizzate per coinvolgere gli ospiti dell’accoglienza nei contesti territoriali in cui sono inseriti, al di là della comunque importante funzione di intrattenimento e acquisizione di competenze, siano anche il tassello di un percorso più ampio di avvicinamento/inserimento nel territorio circostante, attraverso la conoscenza di persone e la nascita di relazioni positive e generative con le stesse. La sfida è coinvolgere la comunità, avvicinarla alla realtà dell'accoglienza, far sì che le attività non siano momenti isolati ma siano parte di un processo e dunque di una strategia di processo che punti a generare legami duraturi e dotati di senso sia per le per sono accolte che per la comunità stessa. Utilizzare gli spazi, fisici e non, della comunità ha senso anche per cercare di garantire un'accoglienza meno assistenziale e una dimensione quotidiana più normale possibile, uscendo dall'unico rapporto spesso esistente tra operatore/ice e richiedente protezione internazionale/rifugiato.

 

CARLO COMINELLI

Coop k-pax progetto SPRAR Breno e Brescia

La relazione  coi richiedenti asilo e i rifugiati: l'operatore volontario

Il volontariato costituisce un’importantissima risorsa per chi opera professionalmente entro i sistemi di accoglienza, anche e soprattutto nella sua funzione implicita di testimone indipendente della realtà operativa dell’organizzazione di assistenza. Inoltre e non da meno, svolge un ruolo complementare a quello del personale educativo portando con se in dote una maggiore libertà di azione, conoscenze umane, tecniche, territoriali in grado di ampliare enormemente la portata degli interventi formativi ed educativi. In quanto soggetto a stretto contatto con la dimensione del richiedente asilo o rifugiato è esposto nel rapporto col beneficiario e con le organizzazioni ad una serie di “ rischi” di natura emotiva o psicologica. Tuttavia una buona conoscenza di questi e un chiaro collocamento nei confronti del lavoro educativo professionale può liberare importantissime risorse per l’opera complessiva di accoglienza.

La relazione con i richiedenti asilo e rifugiati                       Accoglienza e comunità Trento 2015
 
                           
                                       
 
                                                    I luoghi del rifugio: Spazi fisici e modelli di accoglienza
bottom of page